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Il futuro dei Parchi Divertimento dopo Covid-19


Come tutti sappiamo, questo pessimo 2020 è dominato dalla tragedia del Covid-19, che ci sta obbligando a riscrivere il nostro vivere quotidiano e i nostri rapporti sociali.

Tra i settori più colpiti da questa crisi, senza dubbio rientrano anche e soprattutto i parchi divertimento a livello mondiale, chiusi ormai da tempo oppure dettati a rimandare le proprie aperture a data da destinarsi.

In questo articolo però vogliamo scendere più nel dettaglio di quello che questa crisi porterà, nostro malgrado, al settore che così tanto amiamo, focalizzandoci sui parchi divertimento del nostro paese e cosa ci sarà da aspettarsi per il futuro, non molto roseo purtroppo.


In molti blog, fanpage e forum di amusement italiano si discute sui danni che porta nell'immediato la chiusura forzata di tutti i parchi divertimento, ma il danno è molto più ampio e difficoltoso da concepire di così, molto più interiorizzato.


Innanzitutto, com'è ovvio, la mancanza di entrate alle proprietà dei parchi; nessun parco italiano può permettersi di non ricevere entrate, né parchi come Gardaland e Mirabilandia, anche se facenti parte di grandi gruppi che potrebbero anche somatizzare le perdite grazie alla loro potenza economica (e questo comunque è tutto da valutare).

La mancanza di entrate non sarà solo legata alla nera stagione 2020; difatti, a emergenza terminata (perchè terminerà) le abitudini delle famiglie e dei normali fruitori dei parchi potrebbero essere cambiate, ad esempio spendere denaro per visite ai parchi potrebbe non essere più una possibilità per molti nei primissimi anni, per dare priorità a spese più impellenti.

Inoltre potrebbe essersi instaurata una sorta di timore, dopo settimane e settimane di quarantena e distanza da luoghi affollati, di assembramenti di persone, quindi gli ospiti usuali potrebbero non gradire più l'idea di trovarsi gomito a gomito con migliaia di altre persone.



Quindi la diminuzione di entrate sarà persistente anche negli anni a venire, a meno ché le proprietà dei parchi non riescano in una sontuosa opera di marketing atta a tranquillizzare il pubblico e renderlo "sicuro", in un Feeling of Security di difficile realizzazione; per realizzare questa campagna ci vogliono soldi, denaro che faticherà ad entrare e non è entrato nel 2020, quindi il 90% degli investimenti sarà mirato a queste campagna di tranquillizzazione del pubblico.


Installazione di apparati per poter evitare grossi assembramenti di persone, soprattutto nelle code e nei negozi e punti ristoro, sensibilizzazione e addestramento in questo senso del personale, questi punti si uniranno alle spese dei parchi nei prossimi anni.

Gli ingressi contingentati saranno le parole chiave del futuro, con biglietti venduti solo Online a numero chiuso; per contenere i costi di personale le attrazioni e i punti ristoro, così come gli show, saranno a "giorni alterni", con un calendario preciso (si spera) di cosa sarò fruibile in quel tal giorno.


Discorso a parte, ma non troppo, per le novità future dei parchi nel senso stretto di attrazioni e nuove aree. Sicuramente verranno portati a termine i progetti iniziati e previsti, ad esempio l'area Space a Movieland Park, la messa a punto di DesmoRace a Mirabilandia o Legoland Waterpark a Gardaland, per citare solo alcuni esempi.

Ma ci si fermerà li per un bel po'! Molto difficilmente l'Italia sarà teatro di grandi novità quali Rollercoaster o Dark ride o attrazioni di livello mondiale per qualche anno (se mai se ne vedranno ancora);

la tendenza dell'amusement italiano è già oggi quello di rimanere molto molto indietro rispetto al panorama europeo dei parchi divertimento.

Tantissimi parchi europei, con affluenza e potere economico decisamente minori rispetto ai nostri "colossi" , sono già molto più avanti in termini di ultime tecnologie inerenti alle attrazioni, quindi con l'emergenza coronavirus la situazione non potrà che essere ancora più grigia.



Concludendo, il settore dei parchi nei prossimi anni avrà bisogno di noi appassionati e non solo, avrà bisogno della nostra fiducia, della nostra pazienza e, perchè no, anche del nostro denaro.

Ci aspettano anni bui, ma la luce prima o poi arriverà, per tutti.



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